Spieghiamo innanzitutto cos’è il pedigree?
- ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) per i cani;
- ANFI (Associazione Nazionale Felina Italiana) per i gatti.
Il pedigree è molto importante perché è l’unico documento che certifica l’appartenenza del cane o del gatto ad una determinata razza. Qui inoltre sono indicati i dati anagrafici sia del proprietario che dell’allevatore, compresa la genealogia del cucciolo.
Per questo motivo chi vuole acquistare un cane o un gatto di razza deve sempre pretendere il pedigree dal venditore: se il cucciolo ne è sprovvisto, per quanto amorevole e meritevole di affetto, non può essere definito un “animale di razza”. Per ottenere il pedigree chi alleva la cucciolata deve obbligatoriamente iscrivere i piccoli al Registro Origine Italiano, il ROI, e alcune volte capita che questi decidano di non farlo sia per risparmiare che per evitare di dare informazioni specifiche sui genitori dei cuccioli (ad esempio quando la mamma dei cuccioli è troppo giovane). Ecco perché molti cani, pur avendo tutte le caratteristiche di una determinata razza, sono sprovvisti di pedigree e di conseguenza non possono essere venduti come tali. Eppure andando sui siti specializzati negli annunci online è facile imbattersi in chi vende animali di “razza” sprovvisti di pedigree. Questi a quanto pare non sono a conoscenza della legge, nonostante sia in vigore da più di 25 anni.
Ma quali sono le sanzioni per chi vende un cane o un gatto senza pedigree?
Il decreto legislativo 529/1992 con il quale sono state attuate le norme della direttiva CEE sulle “condizioni zootecniche e genealogiche che disciplinano la commercializzazione degli animali di razza”, prevede una sanzione che va dai 10.000 ai 60.000 euro per chi vende un animale non rispettando l’attuale normativa.
Questa sanzione vale per coloro che vendono un cucciolo sprovvisto di pedigree spacciandolo per un cane o un gatto di razza.
Le sanzioni variano nel caso in cui il cucciolo abbia una provenienza illecita: il contrabbando di cani e gatti, purtroppo, è un fenomeno in continua crescita ed è per questo che l’Unione Europea nel 2003 ha stabilito che i cuccioli venduti devono essere dotati di “sistemi per l’identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie e non muniti, ove richiesto, di passaporto individuale”.
Chi non rispetta questa regola e vende illegalmente un cane o un gatto di razza è punito con la reclusione da 3 mesi a ad 1 anno e con una multa dai 3.000 ai 15.000 euro.
Cosa rischia chi compra i cuccioli senza pedigree?
Anche chi acquista non è esente da conseguenze. Infatti chi compra il cane senza pedigree, molto spesso ad un prezzo notevolmente più basso di quello di mercato, commette il reato di incauto acquisto. Nello specifico si tratta della condotta dell’articolo 712 del Codice civile recante il titolo “acquisto di cose di sospetta provenienza” che recita:
“Chiunque, senza averne prima accertata la legittima provenienza, acquista o riceve a qualsiasi titolo cose, che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per la entità del prezzo , si abbia motivo di sospettare che provengano da reato, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda non inferiore a dieci euro.”
Il prezzo inferiore rispetto agli standard è il campanello d’allarme che fa scattare il sospetto della provenienza illecita, quindi a poco servirà contestare che non si era a conoscenza dell’obbligo di vendita con pedigree. In un altro articolo parlemo dei problemi di salute legati ai cuccioli frutto di cucciolate casalinghe o importati dall'est.